Umanista italiano. Dedicò i suoi studi soprattutto alla tragedia greca,
traducendo in latino l'
Elettra di Sofocle, in volgare l'
Edipo re
di Sofocle, l'
Ifigenia in Tauride e il dramma satiresco
Ciclope di
Euripide. Scrisse egli stesso una tragedia, la
Dido in Cartagine, tratta
dal IV libro dell'
Eneide. In queste opere
P. tentò di
riprodurre il ritmo del trimetro giambico greco, ricorrendo a versi disarmonici
di 12-13 sillabe. Degna di nota è la sua versione latina della
Poetica di Aristotele, pubblicata postuma nel 1534 a cura del figlio
Guglielmo (Firenze 1483-1530 circa).